Sensazioni di una convivenza nuova

   
 
Aria: la nuova casa è aria. Spazio, freschezza, motivazione.Ma non solo, anche sfida e capacità di gestire alcune situazioni particolari che solo la convivenza a tre presenta.

È un mix di abitudini, caratteri, giornate, esperienze e inesperienze.

Ero pronto a tutto, anche alle mie lamentele, ma ad un certo punto mi sono trovato di fronte ad una situazione di incertezza che mai mi sarei aspettato, mi ha spiazzato. I miei progetti attuali si estendono nei prossimi due anni, e il solo pensiero di un eventuale trasloco tra solo un anno mi ha spaventato.

Le prime settimane sono state piene di impulsi, ma anche troppo impegnative, interminabili tra scatoloni da disfare, scrivanie da montare e burocrazia da terminare. 

Solo in questi due giorni si riesce a respirare aria di tranquillità, anche se con Manuel abbiamo avuto poco modo di confrontarci. 
I nostri caratteri sono opposti quasi su tutto, due vite diverse con impegni e orari diversi. Anche a questo ero preparato, il mio timore è che Manuel avesse delle aspettative differenti rispetto a questa convivenza. 

La convivenza a tre la interpreto come condivisione nel rispetto degli ambienti in comune e dell’intimità degli altri. La mia è una visione molto più autonoma, tipo quella universitaria. Poi sono una persona che ha bisogno dedicarsi del tempo soprattutto dopo 10 ore di lavoro, che sia dormire o stare da solo al pc. 
Lavorare leggermente più distante da casa dà un taglio più netto tra lavoro-casa: prima questo confine tendeva essere troppo sottile e spesso i due mondi erano interfacciati. 

La mia camera nuova… Wow. Il parquet è favoloso… E finalmente ho un bonsai in camera. Tutto ciò mi fa sentire meglio quando torno da lavoro, e credo influenzerà in modo positivo sulla mia creatività.

Non vedo l’ora di avere la mia fibra 300 per potere preparare i quadri con le mie foto, la parete è già pronta, mancano solo loro.

La vasca idromassaggio… È un grande ritorno della mia “sauna” personale. A Torino adoravo passare le ore in vasca, ora ne passo un po meno e ancora niente KiyroLive, ma  è comunque appagante.

È inspiegabile anche l’impatto che tutte queste comodità hanno avuto sulla mia persona. Inizialmente mi sono sentito come fuori luogo, ormai ero abituato al minimo indispensabile. Riavere confort come una sedia per il Pc o una scrivania, una lavastoviglie, tante finestre, tre stanze e una vasca mi ha fatto sentire strano, non so definire le sensazioni. È come se mi fossi sentito in colpa per tutto questo materialismo che ho cercato di sradicare con anni e anni di ricerca interiore. Ma tutto si trasforma, e queste ricerche interiori mi hanno portato ad apprezzare e rispettare molto di più certi confort e ciò che si ha. 

Ci sono tante cose su cui dobbiamo lavorare a livello comunicativo e comunque andrà sarà un’esperienza unica e costruttiva al massimo per la nostra persona. Basta solo vivere.

Invio, pubblico, chiudo.