A un’anno dall’ultimo viaggio alle Isole Canarie mi concedo nuovamente un volo low cost in un’altra delle isole Canarie: poco più a nord di Fuerteventura si trova Lanzarote, l’isola in cui ho trascorso questi cinque giorni di Marzo e che ho esplorato da cima a fondo in ogni suo angolo portandomi a casa un bel tassello in più nel bagaglio delle esperienze di viaggio.
E’ distante solo una quindicina di Chilometri da Fuerteventura ma Lanzarote è totalmente diversa rispetto alla sua vicina di casa. Se Corralejo e Fuerteventura mi hanno incantato per i paesaggi aridi, secchi, color seppia e lo spirito hippy e spensierato che si respira nell’aria, Lanzarote mi ha fatto respirare un’aria molto più variegata, che non mi ha incantato allo stesso modo rispetto a Fuerteventura, ma comunque colpito positivamente con i suoi panorami verdeggianti, le sue distese desolate di magma solidificato, le palme in mezzo al nulla e i più classici hotel di lusso di fronte l’immensità dell’oceano.
Quello che ricorderò di più di questo viaggio, in qualche parola: - I piccoli paesini dipinti di bianco in mezzo al nulla più totale; - Le distese di sabbia vulcanica e le distese di magma solidificato; - Il Papagayo, un piccolo assaggio di Fuerteventura al sud dell’isola;
- Il buonissimo Salmone del ristorante del Papagayo, senza dubbio il miglior piatto che io abbia mangiato a Lanzarote;
- Il tramonto sull’Oceano al ritorno del Papagayo
- Il bagno nella minuscola spighetta, per me la migliore dell’isola, Playa **
- Il mistero della Cava de Los Verdes;
- La continua caccia di Pokémon fossile nell’isola, il perenne vento e il tempo variabile.
Invio, Pubblico, Chiudo.