Pensieri di aprile, fogli sparsi.

Appesantita dal grigio interno,
la mia testa è sfinita sul bianco.
Basta un sospiro per rigurgitare il vuoto,
e un attimo per vederlo diffondersi tra le gambe nere e rosse dei banchi vuoti.

E' la mia classe; un enorme, nella sua quasi totale invisibilità, contenitore di pensieri.
Saturazioni, tinte e luminosità troppo uguali.
Non è un momento qualunque per molti: un falsissimo momento di esibizionismo. Ma non sono al circo.

E' la terza prova, simulata inutilmente con questo sistema nauseante.

E' la scuola,
E' la società,
E' la vita,
Che non mi appartiene.