Viaggi /mentali e non/ di Maggio e Giugno

Dai, diciamo che sono state più che altro mete. Ma era d’obbligo il titolo, perché di viaggi mentali ne faccio a bizzeffe, come sempre. Questi mesi non sono stati da meno.

Eipho, ti ho trascurato, lo so, se può consolarti trascuro un po’ tutto ultimamente, ma dovrebbe essere l’ultimo periodo full busy dell’anno. Tra lavoro e altri impegni arrivo a fine serata stravolto.

La voglia di raccontare e raccontarmi nel mio diario spirituale c’è sempre, ma si sa, la stanchezza vince su tutto.

Facciamo un salto indietro di un mese e qualche settimana, siamo al 10 Maggio e io e Maurizio decidiamo di fare una gita fuori porta. La appunterò rigorosamente con una lista di eventi e sensazioni.

– Partiamo io e Maurizio, con meta Svizzera. Vogliamo immergerci nella natura e vedere posto e gente diversa.

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– La dogana è così spaventosa, una linea invisibile che divide una realtà apparentemente rigida e fredda dalla penisola del cibo, mare ed arte.

– All’ingresso paghiamo una tassa per l’autostrada Svizzera che ci permette di andare dove vogliamo senza aggiungere un solo euro.

– Decidiamo di fermarci ad Intragna,  Canton Ticino, un piccolo paese montano che costeggia un fiume.

– Il paesaggio è il tipico montano, c’è un campeggio e dei ragazzi che trascorrono il loro Week End tra una birra e l’altra. La vista è comunque mozzafiato, ma il clima poco invitante, e man mano che passeggiamo il vento si fa sempre più fresco. Torniamo in macchina e senza aver programmato nulla decidiamo di andare a visitare una città che ci faccia sentire più in un posto diverso. Scegliamo Zurigo.

– Rischiamo la vita in un passaggio a livello, ma ci facciamo due risate e continuiamo.

– Senza internet è un po difficoltoso ricercare informazioni, solo in quelle occasioni ti accorgi di quanto utile e affascinante sia la tecnologia, ma anche di quanto ne siamo schiavi, tanto quanto di qualsiasi altra tecnologia possediamomacchina, doccia, lavatrice, asciugatrice, pc, nulla escluso. Per ognuno di questi strumenti ne esiste un’alternativa,  ma nessuno di noi la utilizza perché non è comodo e immediato quanto gli strumenti elettronici.

– Lungo la strada, oltre che incontrare la pioggia, incontriamo una serie di aree di sosta completamente circondate da imponenti montagne. Si percepisce un’insolita cura del paesaggio e delle cose circostante.

– Laghi blu, scenari mozzafiato. I paesaggi che incontriamo ci lasciano più volte a bocca aperta.

– Arriviamo a Zurigo, si percepisce una strana sensazione di perfezione. Tutto apparentemente è al suo posto, tutto sembra funzionare a meraviglia. Il centro storico mi incanta, ci sono un sacco di giovani e un sacco di locali, è quasi ora di cena e nell’aria c’è odore di festa. Riusciamo a trovare parcheggio e finalmente ci decidiamo a passeggiare.

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– Scegliamo di cenare fuori, sappiamo già che andremo incontro a prezzi esorbitanti, si nota senza alcuna fatica che la qualità della vita da queste parti è alta. A confermarcelo, un pizzaiolo Italiano che vive da anni all’estero da cui ordiniamo una semplice margherita. Ci racconta della visione degli Svizzeri nei confronti dell’Italia, ci racconta del suo sconforto nel sentire la sua famiglia lamentarsi perché non riesce a vivere come vive lui. Ci accenna della politica e casualmente ci racconta che il lavoro là in Svizzera è molto più gratificante. Hai il tuo orario fisso e i tuoi giorni di riposo nell’interesse del lavoratore e del datore di lavoro, senza se e senza ma. Il tutto monitorato dall’occhio vigile di un lettore impronte digitali. Niente ritardi a lavoro, ne in entrata e ne in uscita. Un datore di lavoro non si sognerebbe mai di trattenerti un minuto oltre per ragioni di sicurezza. Proprio uguale a quanto accade qui in Italia, mi dicono. E’ l’ora del conto, sono 45 euro per due pizze e qualche racconto, prego. Grazie.

– Come al solito, l’architettura delle chiese mi lascia a bocca aperta… Lo stile gotico rende   il paesaggio metropolitano di Zurigo molto caratteristico.

– In città si respira aria di tolleranza e civiltà, non si trova una cartaccia o qualsiasi altro rifiuto per terra.

– I Semafori di questa città ti avvertono quando è ora di ripartire…. Rosso, Giallo… Verde! Mi sono sentito per un attimo in un Gran Prix.

– E’ proprio vero che le cose improvvisate sono spesso le migliori, mentre visitiamo le vie principali della città, ci imbattiamo ad una festa della musica in una stazione ferroviaria. E’ pieno di giovani e l’atmosfera è super.

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– Balliamo per un po, ma poi la stanchezza di una giornata fuori casa si inizia a fare sentire, decidiamo di passare la notte in economy in un parcheggio di un Autogrill poco distante da Zurigo, anche se avrei preferito passarla nelle aree di sosta tra le montagne. La notte passa in fretta, anche se mi sveglio più volte per via degli schiamazzi di tedeschi ubriachi che urinano un po dove gli capita.

– Mi risveglio la mattina alle 7:40, mi vado a lavare con calma e mi compro una mela a 0.70 franchi, più o meno a stile nomade, poi cerco di collegarmi all’HotSpot libero. Sì, gli HotSpot liberi mi hanno salvato la vita più volte durante questo week end.

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– La città alle 9 di mattina è deserta, nulla a che vedere con Milano. Il tipico clima post-sabato sera. Rimaniamo sorpresi ancora una volta dall’incredibile civiltà della gente del posto. Fuori dai locali in riva al fiume, dove la sera prima c’era una folla pazzesca, è tutto perfettamente ripulito. Passeggiare la mattina è rilassante, visitiamo posti che non siamo riusciti a vedere, raggiungiamo il punto più alto della città e ci godiamo il panorama da un parco.  Poi mentre visitiamo l’Info Point mi viene in mente, grazie a tutto il lusso circostante, l’Apple Watch: so che è già uscito in alcune città dell’Europa, ma non so se la Svizzera è tra quelle. Ci sta per scappare un’acquisto folle. Troviamo non-so-come un Apple Store, ma la Domenica è tutto chiuso, la gente riposa. E l’Apple Watch non è ancora uscito.

– All’ora di pranzo decidiamo di tornare, è stato un Week end… semplicemente figo. Abbiamo visto e conosciuto un sacco di cose, fantastici paesaggi, un senso di civiltà che difficilmente si vede in Italia. E la serenità apparente.

– Pranzo con un’insalata condita da una salsa gustosissima in un autogrill Autogrill. Ma… Cosa ricorderò inoltre di questo viaggio a Zurigo? “Uscita” in tedesco xD

– Decido però che per me non è ancora finita, sono instancabile. Arriviamo a casa per le 15.30 circa, prendo la macchina e mi dirigo da solo verso il fiume. Lì, non contento di quanto ho passeggiato nei giorni scorsi, decido di fare la passeggiata più lunga di sempre -da quelle parti-. Non accorgendomene mi sparo circa 10 Km a piedi e ne vedo di tutti i colori, incontro un cervo, un imprenditore canadese solitario che si rifugia nei boschi quando può, qualche serpente. E, senza che me ne accorgessi, si fanno le 20 di sera. Il microclima del bosco non è molto piacevole. Inizio a correre perché non vorrei trovarmi nel bosco col buio, incontro addirittura una Civetta che mi fa prendere uno spavento pazzesco. Per finire, inciampo in una radice e faccio un volo bello secco. Ma rimango intatto.

– Sono le 21, del 10 Maggio 2015, e finalmente torno a casa, ma prima, per concludere in bellezza questo splendido Week End, vengo fermato dai vigili. Ma sono immune.

E finalmente torniamo nel quasi-presente: un altro posto che abbiamo visitato di recente è Genova. La mattina del 7 Giugno siamo andati al mare in un paesino poco distante da Porto Fino. Il pomeriggio abbiamo visitato il centro di Genova. Cosa mi ha colpito?

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– Le focacce: sì, sono squisite.

– La non-uniformità delle costruzioni, è tutto così poco armonioso e poco ordinato che rende Genova una città unica.

– Le strettissime e oscure stradine nel centro storico e gli alti palazzi che ricordano i paesi del… Marocco?

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– La biosfera.

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– La Gelateria fai-da-te con tablet e selfie incluso.

<3 love this place! #yogohappy #Genova #yogurt #gelato

Una foto pubblicata da Yogo Happy® (@yogohappy) in data:

 

– I mille colori delle casette.

– Il porto sporchissimo.

Insomma, Zurigo e Genova, due città entrambe molto caratteristiche, ma l’una l’opposto dell’altra. Vince Zurigo, ma Genova rimane per certi versi intrigante.

Queste sono state le uniche due occasioni di puro-svago che mi son permesso, sono svariati i lavori che ho terminato e che sto portando a termine. Ma di questo, caro eipho, parlerò nel prossimo post.

Invio, pubblico, chiudo.