La scorsa settimana ho avuto modo di godermi un’immersione nelle colline incontaminate: ho viaggiato insieme a Maurizio e alla mia collega Greta in Toscana, a Saturnia.
E’ stato un bel viaggio, Saturnia è uno dei posti più caratteristici che abbia mai visto in vita mia: nascono le terme naturali libere e si ha la possibilità di bagnarsi (gratuitamente e anche d’inverno) nell’acqua sulfurea che raggiunge i 40°C.
Come accade di consueto, appunto alcuni momenti affinché rimangano indelebili:
– Sveglia alle 5 e mezza di mattina, partiamo un po’ in ritardo rispetto il previsto, raggiungiamo Greta e il ragazzo alle 6:30 e finalmente ci mettiamo in viaggio.
– Rispetto all’artificiosità di Milano vedo finalmente colori naturali, percepisco sensazioni che solo il viaggio può regalare. Il vento fa danzare come onde del mare l’erba delle colline. Colli verdi, alberi, vigneti: è la Toscana, un territorio straordinariamente pittorico.
– Il Bed and breakfast è veramente accogliente: davanti a noi c’è un piccolo casale in mezzo ad un campo di margherite, sentiamo il raglio di un asinello e il cinguettio degli uccellini. Si percepisce finalmente un caloroso clima primaverile.
– Decido di posare la roba in camera e di correre -in realtà, con molta calma- verso le cascate del mulino.
– E’ veramente incredibile, sembra di trovarsi a fine agosto in una località di mare e invece è solo marzo. Gente in infradito e in accappatoio, nonostante il venticello fresco non proprio invitante, si dirige verso le cascatelle. Tocco l’acqua termale con la mano e mi convinco: è veramente calda per potersi immergere. Mi spoglio e mi calo in una delle pozze superiori e mi lascio trascinare dalla forte corrente calda che mi ha colto di sorpresa. Ringrazio l’uomo che mi ha aiutato porgendomi la mano e finalmente trovo il mio spazio per il relax.
– Alle 15.00 decidiamo di tornare al Bed and Breakfast , in cui riposa il ragazzo di Greta, perché vogliamo provare anche lo stabilimento termale privato. Mi massaggio il volto con le cascate artificiali di acqua calda, chiudo gli occhi e mi immergo in un loop di immagini sconnesse, complice probabilmente l’assuefazione di zolfo e il rumore dell’acqua. L’ingresso di 16 euro ci permette di godere fino alle 17.30 del relax più artificiale, che ho trovato meno convincente rispetto allo scenario delle terme libere.
– Torniamo al Bed and Breakfast e ci prepariamo per la cena a Pitigliano, un paesino che somiglia ad un presepe per la disposizione delle sue case. La pizza ritrova il sapore che a Milano ancora non son riuscito a trovare. La stanchezza inizia a farsi sentire e mentre torniamo verso il Bed and Breakfast io crollo in un sonno profondo finché non arriviamo alle cascatelle, in cui decido di fare il bagno notturno.
– Sento il freddo che mi travolge, il calo termico notturno si sente, ma il chiarore di luna e il vapore termale mi donano l’adrenalina giusta per spogliarmi e immergermi, da solo. Dimentico tutti ed entro per qualche minuto in un simbiosi con l’universo.
All’uscita dalle vasche calde, tutto è meno poetico. Fa un freddo cane e siccome è stata una cosa improvvisata non ho molto per asciugarmi e riscaldarmi, fortuna che avevo un asciugamano a caso nello zaino.
– Tornato in camera ci metto veramente poco a crollare, complici le coperte che mi donano finalmente il calore necessario per tornare in sesto dopo gli sbalzi di temperatura che il mio corpo ha subito.
– Mi sveglio con l’odore delle brioches e del caffè: è ora della colazione. Mi preparo e scendo. La marmellata è fantastica, mi sbilancio e bevo un cappuccino accompagnato da qualche fetta biscottata e del burro. E’ già ora di preparare le valige, ci rimane ancora qualche ora per godere delle cascatelle libere, dopodiché ci si rimette in viaggio per tornare alla quotidianità che ci fa dimenticare l’esistenza di questi posti incantati.