Il riflesso di un uomo perso

Eiphi, la giornata di oggi mi ha regalato forti emozioni: quelle emozioni che puoi percepire unicamente quando ti trovi in solitudine, che puoi provare quando capisci di aver aiutato un’altra persona con cui hai avuto modo di dialogare proprio perché eri solo.

Le persone hanno bisogno di qualcuno che le ascolti, di qualcuno che non le giudichi per le loro curiosità; e si sfogano molto più sinceramente con gli sconosciuti che probabilmente non rivedranno mai più nella loro vita.

Un ragazzo sulla trentina oggi pomeriggio mi chiese timidamente se potevo dargli delle indicazioni ed eventualmente se avrei potuto guidarlo di persona verso la sua meta. Istintivamente risposi che non l’avrei accompagnato, tuttavia, quando mi disse “se cambi idea mi trovi per strada” iniziai a riflettere.

Poco dopo realizzai una cosa fondamentale: la diffidenza è uno dei sentimenti più negativi che esistano, non voglio che sia parte di me. Non più.

Pertanto, lo raggiunsi molto velocemente, e iniziammo a dialogare, a raccontarci le nostre storie, in totale trasparenza. Lui era molto incuriosito da diversi caratteri della mia vita, io ero felice di nutrire la sua curiosità rispondendo alle domande. Ed ero curioso di ascoltare la sua storia. Tutto sotto il caldo sole pomeridiano, immersi in una location verde, giallo e cyan.

Quando arrivò l’ora di salutarci, mi disse che era disponibile a darmi un passaggio con la sua moto alla mia alla macchina, parcheggiata molto più lontano.
Accettai, dando fiducia a un perfetto sconosciuto che aveva ancora voglia di parlare di sé, che aveva voglia di ascoltare. Montai in sella e mi feci un bel giro in moto, spensierato come non mai.

Mi chiese di dedicargli ancora un po di tempo, per staccare dalla vita quotidiana, per conoscere nuove persone, per essere veramente trasparente con qualcuno.
Mi rivelò la sua delicata situazione, mi rivelò i suoi problemi matrimoniali più intimi, il presunto tradimento di sua moglie, mi rivelò della sua piccola figlia di nove anni. Implicitamente mi chiese aiuto, chiese il mio parere, il mio consiglio. E io non esitai a darglielo.

I suoi occhi mi hanno riflesso l’immagine di un uomo perso, in cerca di qualcuno con cui parlare, in cerca di una risposta ai suoi perché. Ma la sincerità e la gratitudine di quest’uomo mi hanno riempito il cuore di positività.

Auguro a quest’uomo sconosciuto, a Daniele, di trovare chiarezza. E gli lascio il mio numero di cellulare nel caso avesse bisogno di parlare di qualsiasi cosa.
Con me e con Maurizio.

Invio, pubblico, chiudo.