La stella cadente e la barriera del nuovo mondo

Ci trovavamo davanti ad un tramonto affascinante, i colori erano suggestivi, una miscela di colori caldi e freddi che si amalgamavano perfettamente con le luci della città. I nostri volti erano illuminati dalla tipica luce dei tramonti invernali. La collinetta da cui osservavamo la città era immersa nel verde, il posto era molto simile al Castello di Rivoli ma con un panorama decisamente più avvincente.

Il cielo era già stranamente stellato. Osservando in tranquillità il panorama mi accorsi che una delle stelle, quella che stava esattamente in centro, sopra i grattacieli e di fronte a noi, era più illuminata di tutte le altre.

Ad un tratto la vidi muoversi, si spostava esattamente perpendicolare al grattacielo sotto di lei. Chiamai Maurizio per fargliela vedere. Rimasi a bocca aperta.

Su ogni stazione radio una voce autoritaria ripeteva in loop lo stesso comunicato: “… non vi allarmate, è tutto sotto controllo. Non-appena la barriera s’innalzerà sulla terra, l’intero sistema mondiale si evolverà. Accuserete malori temporanei, problemi respiratori, nausea e svenimenti, ma i nostri medici specializzati vi assisteranno prontamente. Il mondo, il nuovo mondo, sarà finalmente un posto migliore.”

L’intera città era in panico, qualcuno addirittura collegava tutto ciò ad un attacco alieno. Effettivamente il dubbio era venuto anche a me, o per lo meno pensavo che qualche razza diversa da quella umana si era finalmente proposta per dare una svolta al pianeta terra, innegabilmente arrivato ad uno stato di malessere generale.

Una grande esplosione di luce si manifestò davanti a noi, il flash ci accecò per qualche secondo e al termine ricordo di aver visto una barriera bluastra allargarsi in modo circolare verso l’esterno, allargarsi verso di noi, investendo l’intero territorio.

Non vedevo più Maurizio, mi sentivo confuso e agitato, poi all’improvviso la barriera mi attraversò: il buio.

Avvertii difficoltà respiratorie, il ritmo cardiaco era differente lì dentro. Mi sentivo affannato, non riuscivo a respirare come se mi trovassi in un’altra atmosfera. Mi girava la testa, avevo la nausea, ma nonostante ciò avvertii già un senso di pace e tranquillità.
Niente inquinamento, un nuovo mondo sicuro.

C’erano moltissimi scienziati col camice bianco che soccorrevano le persone, erano tutti molto altruisti. Io ero comunque malfidente, forse mi sbagliavo.
Mi venne mal di stomaco, mi accasciai al terreno, vomitai…

Mi svegliai.