Eiphi: il diario di viaggio in cui raccolgo parole, immagini e qualche evento della mia vita.
Di tutto ciò che mi succede c’è qualcosa che esprimo, ultimamente sempre più frequentemente, sempre più filtrato.
Torniamo a tre o quattro anni fa, quando ancora il web era fatto di poche facce e molti nick.
Lì si che eiphi era veramente molto più spontaneo, ciò che scrivevo non si sarebbe mai potuto ripercuotere sulla mia persona, nella vita di tutti i giorni.
Oggi invece devo fare attenzione a cosa scrivo. Quanti vaffanculo mi sono risparmiato lo so solo io.
È il risultato della scelta di dare un nome e un cognome a questo diario, della scelta di farne altre politicamente corrette.
E così risulta un eiphi sempre più scontato, meccanico, banale. Con due soli post l’anno veramente interessanti, o forse uno solo: quello delle vacanze estive.
Denis, sono eiphi, quel diario in cui scrivevi senza filtri : forse ciò che ti è sfuggito di mano non è il tuo diario, ma è la tua vita, e prima o poi dovresti iniziare a pensarci su veramente.
Caro eipho, se ad inizio post avvertivo la voglia di chiuderti e riporti nel cassetto, ora non è già più così. Perché infondo, anche questa volta, il tuo l’hai fatto.
E poi forse, chi vorrei – e dovrei – mandare a fanculo… l’ha già capito.
Invio, pubblico, chiudo