Quel fragile ago che regola il destino

Alla fine son passate settimane da quando volevo scrivere questo post. Da una settimana all’altra ne sono successe di ogni, e il mio punto di vista è cambiato diverse volte come se fosse un fragile ago che regola il peso di una bilancia. È tutto molto mentale, astratto, ma questa volta non sono i miei viaggi mentali a caso, ma presupposti che segnano la fine e l’inizio di un  periodo, semplicemente l’evoluzione naturale di certe situazioni, forse prevedibilmente azzardate. Andiamo in ordine.


Durante un Week end a Torino in cui abbiamo organizzato una gita a Bardonecchia ho sentito la libertà, quella che tocchi con mano ma poi è fugace, e se ne va. Sempre la solita.

È stato un week end piacevole e rilassante. Camminare per tre ore è come mettere alla prova la propria resistenza mentale. Non eravamo allenati a farlo, ma ci siamo riusciti comunque. Siamo arrivati a quota 2300mt: vedere la cima della montagna di fronte a noi è stato… Wow, stupendo. 

Ma una volta tornato da Torino, dopo aver rivisto gli amici e la famiglia, ed esser stato bene, un po’ di domande me le sono poste.

Due settimane dopo sono entrato in crisi, alimentata da scelte di una persona vicina che inevitabilmente ricadono sulla mia vita. Se da una parte la situazione ha causato una reazione di felicità, dall’altra invece mi ha posto davanti ad un enorme bivio a cui dovevo rispondere immediatamente per via delle situazioni di tensione che ho vissuto in quel momento .

Comunque chiarezza è fatta, almeno per il futuro imminente.

Questo periodo mi sta insegnando molto, e mi duole ammetterlo: su molte cose torno sui miei passi e confermo ciò che già pensavo in passato, senza ahimè ricredermi.

Ma davanti ho molte prospettive, idee e progetti, anche se ancora poco chiari; ma so per certo che quest anno si concretizzeranno, e solo con le persone con cui ho veramente dei legami forti, persone della quale si può contare.
Invio, pubblico, chiudo.