Sono passati quasi 14 anni da quanto ho ascoltato per la prima volta gli Evanescence. Le loro melodie mi hanno accompagnato nei momenti più importanti della mia vita, tra alti e bassi, durante tutta la mia fase di crescita e di scoperta/accettazione del mondo attorno a me.
Chi meglio di te, eiphi, lo sa? Scrivo di loro e dei miei concerti in cameretta da quando ti ho aperto.
L’altra sera dopo 14 anni son riuscito a vederli in concerto, è stato un mix di sensazioni. Ero lì, insieme al mio io del presente, di fronte ai frammenti del mio passato. Amy era così familiare, ogni sua mossa, suo modo di intonare/stonare le note, di dimenticarsi buffamente le parole…
Le canzoni che mi hanno regalato più emozioni sono state indubbiamente Your Star e Disappear, insieme alle versioni acustiche di My Immortal e The Change. Solo riascoltarlo su Youtube mi fa venire i brividi.
Sinceramente sono rimasto positivamente sorpreso dalla resa live generale, il batterista trasmette un sacco di energia e in generale i suoni sono stati da pelle d’oca (alcune melodie da magone…). Certamente, la band che avevo di fronte l’altra sera non erano gli Evanescence di 14 anni fa, mancavano all’appello alcuni pilastri della band e alcune tracce, ma in ogni caso è curioso notare come una band, che si evolve parallelamente alla nostra vita, riesca a riesumare ricordi e sensazioni legate al passato ma anche al presente.
E’ il potere della musica, che ti rende istantaneamente vulnerabile a tutte le emozioni e al presente che ti circonda.
Nel giro di pochi giorni ho avuto modo di ascoltare anche un altro artista che mi ha colpito sensibilmente per le sue composizioni: Lost Frequencies, che ha svolto un Dj set gratuito in un centro commerciale di Milano. Emozioni e generi completamente differenti, da ascoltare assolutamente in intimità. Ma sensazioni sempre forti.
Non c’era momento migliore per i due concerti, in questo periodo di cambiamento sicuramente li ho percepiti in maniera più autentica.
Invio, pubblico, chiudo.