Ho freddo. Tremo. Mi agito.
Come foglie secche portate dal vento, nella mia mente ondeggiano conchiglie taglienti che squarciano i miei vestiti.
Mi lasciano nudo e irrigidito, steso atterra.
Provo quella sensazione di malessere che avrei voluto non provare più. I miei ricordi si stupiscono del suo tormento.
Al solo tatto, le pagine di questo diario donano calore, calmano l’ agitazione che anima il tremolio del mio corpo.
Poi il vento si calma, la fragile porta di vetro si chiude.
Mi addormento, sogno.