Se guardo indietro, nel mio passato eiphesco, trovo una serie di post in cui penso all’ipocrisia delle persone e agli auguri occasionali.
Auguri,
Augurii,
AUGURI!!!
Pensavo: “ma auguri de che? È un giorno come gli altri! Perché non ci si scambiano più spesso gli auguri?”
Sul l’ultima parte sono ancora d’accordo, più solarità nella vita di tutti giorni farebbe bene, sulla prima invece ora che mi son trovato ad avere un solo giorno di ferie durante la mia estate 2013, capisco molte cose che prima non capivo.
Quando la gente ha del tempo libero si sente bene, quindi probabilmente emerge il loro lato gentile che è spesso annebbiato dallo stile di vita frenetico.
Augurare una buona ricorrenza a tutti è un modo come un altro per far sapere che si è tranquilli e per sperare lo stesso anche per gli altri.
È un modo implicito -e forse un po’ egocentrico, non in maniera negativa- per informare che finalmente hai una pausa. Che finalmente hai staccato dal lavoro. Che finalmente ti divertirai.
Tutte cose che durante l’adolescenza sono la normalità di tutti i giorni -che chiaramente non viene valorizzata- ma che con il tempo verranno sempre meno e acquisiranno valore ogni giorno che passa.
Rifletto.
Eccomi a Bisceglie.
Auguri a tutti di buona serata.
Invio, pubblico, chiudo.
Fine ottava parte.