Parole, irascibilità, discorsi.

Dall’inizio avevo già capito che non era da fare: ma la discussione ha avuto comunque inizio e ben presto ha affondato le malsane radici per poi prosperare nel corso della serata.

Irascibile quanto sono, e puntiglioso, do peso ad ogni singola parola, mi lascio prendere -o me la prendo-.

Ciononostante cerco di capire meglio ciò che dall’altra parte mi viene raccontato ponendo sempre nuove domande, cercando di dare un senso logico al discorso, un contesto, un nesso con ciò che di altro è stato detto nella serata.

Ma se il circolo domande e risposte viene a propri troncato da una scetticitá totale -a priori- nei confronti dell’affermato -e del non, ovviamente-, si rimane immobili in una posizione irritante.
Non riuscire a collocare logicamente un elemento in un contesto preciso lo è decisamente.

Il vago. L’incerto.
Se tutto è incerto, lo è nella sua totalità.
Così come ci si potrebbe trovare di fronte al reale, ci si potrebbe trovare di fronte al falso.
Ma se è di incerto che si sta parlando, non si può stabilire ciò che è falso o ciò che è vero, e tutto sarà destinato a rimanere in eterno in un limbo senza fine.

La nostra stessa esistenza, la natura lo è. Ma l’uomo ha ovviato questa incertrezza servendosi di -comode- convenzioni: i risultati ci sono, intere leggi fisiche, sistemi, successi.

E dalla sua nascita ad oggi, prima di affermare qualcosa penso lo abbia analizzato, testato.

Se la premessa è che c’è qualcuno che ci vuole annientare, la soluzione è più ovvia di quanto sembra: finiremo per sparire prima ancora di essere coscienti della realtà che ci circonda.

É bello esplorare il mondo nella sua totalità, esplorare il nascosto e cercare sempre nuove risposte.
Ma non è altrettanto bello vedere malintenzionati o bramosia ovunque.
È ansioso.
È snervante.
È deprimente.

-la NASA non parla in alcun post che ho sfogliato di nutrimento d’aria-
wired smentisce la storia dei chip sottocutanei. Anche qui.
-poi va beh, c’è chi campa con storie sul complottismo e compagnia bella, esattamente come questo sito dall’attendibilità dubbia (così come i suoi numerosi cloni sparsi nel web), pieno di banner e con una vistosa lista di libri in vendita nel menù laterale. Il famoso ‘inventiamoci un business’ di cui tanto discutevamo.-