Qualcosa di materiale, sul natale.

Essere materialisti per qualcuno è una cosa negativa… è inutile negare che, al giorno d’oggi, la maggior parte delle cose materiali ha un certo legame con la sfera affettiva. Se non avessimo il pc o la tecnologia più in generale, i mezzi di trasporto etc, probabilmente non potremmo rimanere così tanto in contatto con persone lontane a cui vogliamo bene. I materiali, i mezzi, gli oggetti, in qualche modo ci permettono di completare la nostra vita.

Sono sempre stato abituato a fare una letterina a babbo natale con tanto di “Caro Babbonatale, so di non essere stato molto buono quest’anno, il prossimo anno mi impegnerò di più. Quest’anno mi piacerebbe ricevere…” iniziale. Quest’anno non l’ho fatta, nemmeno l’anno prima, ma negli anni passati non ho mai rinunciato a tornare bambino per qualche minuto. Immergersi nella fantasia magica, seppur per poco, è sempre bello. E non per ricevere tutte le cose che elencavo: anche solo una di quelle mi rendeva felicissimo. Non sono mai stato un ragazzo con troppe pretese.

Quando regalo qualcosa a qualcuno mi sento bene: se regalo qualcosa di utile ancora di più. Non mi piace l’ipocrisia, sarebbe bello ricevere la pace del mondo, ma è pressoché impossibile trovarla sotto l’albero di natale.
A chi non fa piacere ricevere un pensierino? E non solo per l’utilità dell’oggetto materiale in sé, ma per ciò che trasporta al suo interno, ovvero il concetto di condivisione. Analogamente potrebbe essere un segno di pace.

Sapere che in un oggetto vengono raccolti i nostri sforzi, anche i più piccoli, mi fa sentire ancora più legato a qualcosa di materiale.

Quindi sì, per me Natale è un ottima occasione per scambiarsi qualcosa di materiale ma allo stesso tempo profondo. Significato religioso escluso.